SCALA DELLE DIFFICOLTA' PER LO SCI/SNOWBOARD ALPINISMO

SCALA DELLE DIFFICOLTA' PER LO SCI/SNOWBOARD ALPINISMO

Quando pianifichiamo una gita e cominciamo a leggere le guide degli itinerari dobbiamo sapere che cosa significano tutte quelle sillabe abbreviate… Meglio essere preparati ed informarsi che scoprirlo sul posto!!!!
Queste abbreviazioni non sono altro che il corrispondente grado di difficolta delle varie scale dello sci Alpinismo e di conseguenza dello splitboarding.
Le scale più utilizzate e conosciute sono 4:
LA SCALA INTERNAZIONALE (Blachère)
SCALA ALPINISTICA, usata in particolare per la salita
VALUTAZIONE PUNTUALE (Scala “Traynard”)
VALUTAZIONE APERTA (Scala “Volo” o “Toponeige”)

Andiamo a conoscerle nel dettaglio:

La SCALA INTERNAZIONALE (Blachère) è quella tuttora utilizzata nella quasi totalità delle guide di itinerari. Questo sistema molto semplice consiste in tre abbreviazioni principali e una abbreviazione complementare. Permette di valutare nel suo insieme l’itinerario con riferimento alla capacità tecnica dello sciatore ed è naturalmente riferita a buone condizioni di neve.
MS: Medio Sciatore. è in grado di curvare su pendenze medie inferiori a 25°. Teme il ripido e i passaggi stretti.
BS: Buon Sciatore. Padronanza tecnica su terreno ripido fino a  40° e nei canali stretti.
OS: Ottimo Sciatore. Ottima padronanza dello sci anche su terreno molto ripido, con tratti esposti e passaggi obbligati.

Se nell’itinerario ci sono anche difficoltà di carattere alpinistico per le quali lo sciatore deve conoscere l’utilizzo della corda, della piccozza o dei ramponi (es. attraversamento di ghiacciai con crepacci, tratti di arrampicata, pendii ripidi, lunghezza dell’itinerario, cornici, etc.), si aggiunge la caratteristica Alpinista e si ottiene così.
MSA: Medio Sciatore Alpinista.
BSA: Buon Sciatore Alpinista.
OSA: Ottimo Sciatore Alpinista.

La SCALA ALPINISTICA è usata quasi esclusivamente per attribuire una difficoltà alla salita.
F: facile, pendii dolci o strada innevata senza o con poche inversioni
PD: poco difficile e poco più ripido della F, qualche passaggio stretto, le inversioni sono sempre facili.
AD: abbastanza difficile i pendii sono dai 20° ai 30°, possono essere stretti e obbligati, alcune inversioni possono essere difficili.
D: difficile, pendii seri dai 30° ai 40°, sostenuti e continui, le inversioni molto delicate, può essere necessario togliere gli sci
TD: molto difficile, pendii di 40°/45° continui, la progressione avviene di solito con gli sci sullo zaino e ramponi ai piedi.
Si aggiunge un + se la difficoltà si situa tra una categoria e l’altra

La VALUTAZIONE PUNTUALE (Scala “Traynard”) complementare alla valutazione globale, esamina la difficoltà del passaggio più delicato della discesa con gli sci. È principalmente legata alla pendenza, ma tiene conto anche dell’esposizione.
I suoi vari gradi sono:
S1: itinerario facile che non richiede tecnica particolare per muoversi con sicurezza, strada forestale ad esempio.
S2: Pendenze abbastanza alte, anche un po’ ripide (25°) o itinerari vallosi.
S3: Inclinazione delle pendenze fino a 35° (le più ripide piste nere delle stazioni sciistiche, di neve dura). L’ascensione su qualsiasi tipo di neve si pratica senza difficoltà tecniche.
S4: Inclinazione delle pendenze fino a 45° se l’esposizione non è troppo forte; a partire da 30° e fino a 40° se l’esposizione è forte o il passaggio stretto. Risulta qui indispensabile una tecnica sciistica molto buona.
S5: Inclinazioni da 45 a 50° o anche maggiori se l’esposizione è debole. A partire da 40° se l’esposizione è forte. Oltre ad una tecnica perfetta, diventa importante anche un equilibrio psicologico.
S6: Al di là di 50° se l’esposizione è forte, cosa che avviene nella maggior parte dei casi. Altrimenti a partire da 55° per brevi passaggi poco esposti.
S7: passaggi a 60° o più, o salto di ostacoli in terreno molto ripido o esposto.

La VALUTAZIONE APERTA (Scala “Volo” o “Toponeige”), inventata da Volodia Shashahani, si basa principalmente su tre parametri:
1 - La difficoltà della parte sciistica derivante dall’inclinazione del pendio e della lunghezza
2 - L’esposizione del pendio
3 - La difficoltà della salita (vedere scala difficoltà alpinistica)

La valutazione della difficoltà di discesa è suddivisa in 5 livelli. I primi tre livelli sono a loro volta suddivisi in 3 sotto livelli ed esprimono le difficoltà dello sci alpinismo classico. Il quarto livello identifica lo sci ripido classico, ed è anch’esso suddiviso in tre sotto livelli. Il quinto livello rappresenta lo sci estremo e i suoi sotto livelli non hanno limiti. I livelli di valutazione tecnica sono:
Livello 1 (1.1, 1.2, 1.3): pendii molto semplici e larghi con passaggi mai superiori a 30°. Dislivello totale inferiore a 800m ed esposizione nulla
Livello 2 (2.1, 2.2, 2.3): pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Dislivello ed esposizione possono diventare significativi.
Livello 3 (3.1, 3.2, 3.3): sono presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40-45°
Livello 4 (4.1, 4.2, 4.3): è lo sci di canale o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi con brevi passaggi fino a 50°
Livello 5 (5.1, 5.2, 5.3, 5.4, ….): pendii a partire da 45° molto lunghi con passaggi ad almeno 50°

La scala di valutazione dell’esposizione del pendio si suddivide in 4 livelli:
E1: non presenta grossi ostacoli, pendio uniforme e ben raccordato
E2: la linea di discesa presenta una piccola barra rocciosa che, saltata, non comporta rischio di urto violento
E3: rischio certo di saltare una barra rocciosa o sbattere violentemente contro roccia o ghiaccio. Mai cadere!
E4: presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte e aperte. Mai cadere!


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